Il Taiji Quan per i più piccoli

Il Tai Chi è adatto ai bambini?

Avviare i bambini alla pratica di un’arte marziale non è certo una novità, anche se spesso si tende a considerare adatte soprattutto le arti “esterne”: Kung Fu, Tae Kwon Do, Karate… Il preconcetto vuole che il bambino, il ragazzino in età scolare, dopo essere stato a scuola, aver fatto i compiti e trascorso qualche ora davanti a tv e a computer debba poi “sfogarsi” con un’intensa attività fisica. Il Taiji Quan viene visto come troppo lento, troppo tranquillo per essere adatto a praticanti molto giovani, infatti il luogo comune associa sempre questa pratica agli anziani…

L’antica arte cinese del movimento del Taiji Quan si rivela invece estremamente utile proprio nelle fasi della crescita perché offre anche agli allievi più piccoli numerosi benefici sia a livello fisico che psicologici. Esso permette di sviluppare, attraverso la sequenza delle forme, la coordinazione e la ricerca di una corretta postura della colonna vertebrale migliorando nel bambino le abilità motorie e l’equilibrio, sia fisico che mentale. Negli allenamenti si lavora senza alcun tipo di competizione o combattimento, stimolando il bambino a muoversi naturalmente senza avere il pensiero di essere valutati per un certo risultato.

Percezione del corpo e rilassamento

Grazie alla lentezza dei movimenti e la successiva applicazione veloce, il bambino ha modo di prestare maggiore attenzione al proprio corpo. Ciò migliora la coordinazione motoria, lo abitua a percepire le disarmonie e a relazionarsi con il prossimo, coetaneo o adulto, in modo più equilibrato. Gli esercizi vanno a rinforzare il sistema da tutti i punti di vista, a livello immunitario, della struttura scheletrica-muscolare e degli organi interni, nella maniera più naturale e armonica possibile. Con i movimenti lenti si aiuta inoltre il bambino a superare i piccoli stress della crescita e durante l’iter di apprendimento, con quelli veloci si aiuta a liberare le energie compresse.

La sequenza lenta, fluida e ininterrotta dei movimenti del Taiji Quan sviluppa la concentrazione e la presenza mentale; risulta quindi essere un valido aiuto in caso di carattere distratto e tendente all’astrazione.

Gioco e disciplina nelle arti marziali

L’aspetto marziale del Taiji Quan non pone in risalto la lotta contro l’altro, ma la non aggressività. Una volta presa cognizione della propria forza, si tende a responsabilizzare il bambino verso chi è più “debole”. Questo aspetto rende il bambino più sicuro di sé, delle proprie capacità migliorandone l’autostima.

Per i bambini più piccoli l’obiettivo principale dell’istruttore/educatore sarà quello di far acquisire una buona consapevolezza di sè, grazie a esercizi semplici, come saltare degli ostacoli. Il mezzo principale usato in questa fascia di età sono gli schemi motori di base (saltare, correre, rotolare, strisciare, ecc..), al fine di migliorare la coordinazione, agendo su tutti i gruppi muscolari, così da ottenere uno sviluppo armonico del corpo. Nei ragazzi più grandi lo scopo primario è rappresentato dallo sviluppo delle capacità coordinative, da affinare tramite un lavoro di perfezionamento degli schemi motori di base acquisiti nell’infanzia, della velocità e della mobilità articolare.

In tutte le fasce d’età l’aspetto con cui verrà affrontato il corso sarà il gioco, che è il cardine della formazione psicologica, soprattutto per quanto riguarda la futura vita sociale. I giochi con regole da rispettare diventano importanti in quanto il bambino coglie l’importanza delle regole morali e sociali. Tutti gli esercizi di Taiji Quan vengono eseguiti in coppia o in gruppo e questo sviluppa percezione ed attenzione nei confronti degli altri.